Z Nation: Cuccioli e gattini

Kellita Smith Kittens Puppies z nation
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Sono personaggi ormai abituati alla situazione, personaggi per cui l’apocalisse è diventata il quotidiano. In questo modo ci evitiamo sul nascere tutte le pippe mentali relative alla presa di coscienza, tutte le riflessioni su quanto sia brutto e cattivo questo mondo zombificato, tutti i dialoghi inutili di The Walking Dead, insomma. E possiamo entrare nel vivo del’azione sin dal pilot.

Il Giorno degli zombi

C’è un dato di fatto: sono un telespettatore di bocca buona, se una serie mi permette di fare un sonnellino sul divano dopo pranzo o dopo cena io me la vedo tutta dalla prima all’ultima puntata. Alcuni anni fa abbandonai uno sceneggiato perché era troppo noioso anche per dormirci sopra e decisi che mai e poi mai avrei caricato sul mio PC un qualsiasi prodotto narrativo che avesse come tema gli zombie (discorso che si potrebbe estendere anche ai vampiri ma lasciamo stare). Ovviamente il destino è beffardo e dopo nemmeno una settimana un blog che avevo appena iniziato a seguire pubblicò una recensione che capovolse tutte le mie convinzioni sull’argomento e mi introdusse a una delle poche serie che meritano di essere viste con tutti i titoli di coda.

Da allora ogni anno sono patrocinatore, reclutatore e giurato unico del Pam Grier Awards, il concorso vinto d’ufficio da Kellita Smith in qualità di suprema scalciaculi attualmente sugli schermi.

Ci sono orsi zombi, zombi radioattivi, zombi strafatti di anfetamine e zombi che hanno preso il viagra. In un solo episodio di Z Nation si uccidono più zombi che in cinque stagioni di The Walking Dead. E si parla un terzo. I personaggi sono sufficientemente cazzoni, ma ben delineati.

Il GIorno degli Zombi

 

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