
È universalmente noto che i fascisti non siano furbi: di solito le loro organizzazioni sono composte da un numero limitatissimo di soggetti pensanti dotati di uno spiccato senso per gli intrallazzi che comandano un manipolo di bambini stronzi o di adulti dalle scarse facoltà cognitive (e stronzi anche loro ovviamente).
Ogni tanto il deterioramento delle condizioni economiche e sociali, l’imbarbarimento del dibattito politico, la cronica mancanza di incisività delle organizzazioni rivoluzionarie e l’ignavia istituzionale fanno in modo che alcuni quartieri diventino delle bombe ad orologeria, dei potenziali bacini di reclutamento popolare per le organizzazioni neofasciste.
Per fortuna il nocciolo della questione è racchiuso in quel potenziali: i fascisti potrebbero trovare tanto terreno fertile in luoghi come il Tiburtino III, il grande scoglio è che sono stupidi.
Dopo essersi fatti superare in numero e picchiare dalla contromanifestazione organizzata dagli abitanti del quartiere e dalla sinistra antifascista sono riusciti addirittura a pestarsi da soli.
Solamente….. pic.twitter.com/9cwaiFJUG9
— mario cipriani (@mariocipriani1) 14 settembre 2017
È evidente come non siano riusciti a trovare un equilibrio tra i due famosi slogan “Fare quadrato” e “Nel dubbio mena“. È ancor più evidente che ‘sti attrezzi siano pericolosi solo durante le loro escursioni notturne, quando sono sicuri di poter sfruttare il vantaggio del “quindici contro uno”.
