Monte Cavo Mon Amour

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Tempo fa mi capitò di vedere un adesivo che sponsorizzava una delle bellezze naturali del Sol Levante, il Monte Fuji. Non ho mai visitato il Giappone ma sono quasi sicuro che l’indubbia bellezza creata dagli agenti atmosferici sulle catene montuose non sia nulla rispetto all’effetto che l’uomo può aggiungere all’opera delle intemperie. Dunque mi sono sentito obbligato a celebrare la montagna più bella dell’orografia castellana e mondiale.

Mote Cavo è un luogo talmente magico che anche i biancocelesti, storicamente ben poco avvezzi al bello, decisero di porvi il tempio di Giove (ahinoi) Laziale per poter ammirare la strabiliante vista dei nostri due laghi. Al giorno d’oggi le sue antenne di telecomunicazione donano un tocco futuristico al paesaggio, oltre a renderlo un luogo strategico durante l’invasione dei Visitatori avvenuta a metà degli anni ’80.

La Via Sacra, il monastero e i ripetitori di Radio Città Aperta sono solo alcune delle bellezze archeologiche che ci ricordano un passato ormai estinto e che ci possono far affermare in tutta sicurezza che il Monte Fuji ce spiccia casa.

Il Lago Albano e il Lago di Nemi visti da Monte Cavo. (Wikimedia Commons)

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