Dalle giungle di Phnom Penh alle urne italiane: cinque anni di stupidaggini.

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Niente da fare: in Italia il vento del cambiamento è stato repentinamente arrestato dall’inerzia di un popolo che ha preferito la conservazione al NUOVO™.

Lessico renziano a parte siamo tutti contenti della vittoria del No e posso finalmente dire dopo 15 anni di militanza di aver contribuito a far cadere un governo borghese. Ovviamente questa ardua lotta non sarebbe stata vinta senza l’aiuto del presidente Pol-Pot che ci ha inviato due commissari politici direttamente dalla Kampuchea Democratica. Questo è un attestato di “stima” per il Talleyrand del Partito Democratico e per il Peròn della destra italiana, due tizi che tutti stanno provando a “rottamare” da circa dieci anni ma che alla fine si ritrovano sempre sulla riva del proverbiale fiume guardando scorrere i cadaveri dei loro avversari. Il tutto mentre il CNEL, additato come fonte di tutti i mali e gli sprechi della Repubblica, è sopravvissuto al tentativo di cancellarlo.

In tutto questo oggi il blog compie il suo primo lustro. Torno a fare ironia sulla politica nazionale proprio come facevo agli esordi in cui celebravo l’infausta nascita del Governo Tecnico, film di cui forse dobbiamo aspettarci un remake.

P.S.: malgrado l’ironia al referendum ho votato veramente per il NO. Questo l’appello lanciato dalla pagina facebook del blog:

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