
Poichè sono una persona estremamente faceta, mentre mi trovo al bagno non sono avvezzo alla lettura di testate giornalistiche dai contenuti intellettualmente elevati o foriere di grandi stimoli di discussione, essendo già io impegnato a ricercare ben altri stimoli di natura maggiormente biologica.
Mentre mi ritrovavo a sfogliare l’inserto femminile di una nota testata giornalistica italiana mi sono trovato innanzi all’ennesima pubblicità della campagna “Brand Israel” promossa dal ministero del turismo sionista. È inutile dire che il fetore dell’inchiostro ha superato quello delle mie feci.
La foto utilizzata per il subvertising è di Finbarr O’Reilly.