1965-2015: spice still flows

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So bene di essermi copiato ma non potevo esimermi dal celebrare il cinquantennale di una delle saghe di fantascienza più famose della storia della letteratura, creata dal genio di Frank Herbert.

Sei libri di cui l’unico realmente eccelso è il primo, un’epica saga familiare ambientata durante un medioevo tecnologico posto a migliaia di anni nel futuro rispetto ai giorni nostri.

Dune parla della strenua lotta di un giovane nobile detronizzato che cerca di riconquistare il proprio feudo: Arrakis, un misterioso pianeta desertico dove si estrae la Spezia, la droga che garantisce il mantenimento della civiltà galattica. Come un novello Lawrence d’Arabia farà convergere i propri interessi dinastici con le rivendicazioni anticoloniali dei fremen, la popolazione autoctona che da millenni si trova ad essere marginalizzata e sfruttata dalle casate nobiliari. Con questa strana alleanza il giovane Atreides e le sue armate di fedayn riusciranno a mettere sotto scacco persino l’imperatore galattico, Saddam IV, arrivando al punto in cui Arrakis diviene il centro dell’universo e quest’ultimo quasi sembra girargli attorno.

Sicuramente non stiamo parlando di un romanzo antimperialista o anticapitalista, è pur sempre un nobile bianco a permettere la liberazione dei selvaggi, ma resta comunque un ottimo romanzo epico con una trama costruita eccelsamente e che ha dato vita ad un universo affascinante ed estremamente complesso.

Resta poi da ricordare che è grazie a questa saga che esiste gran parte della fantascienza successiva: l’opera di Herbert è stata apprezzata (e a volte scopiazzata) da gente del calibro di George Lucas, James Cameron, Isaac Asimov, Stephen King, Alejandro Jodorowski (che ha iniziato a lavorare ad una trasposizione cinematografica poi cancellata in cui avrebbero lavorato Moebius, Giger, i Pink Floyd e Salvador Dalì) e molti altri.

Insomma prima di Trono di Spade e Star Wars c’era Dune.

Vedi la scheda su Anobii

Dimenticavo! Un fan ha ricostruito una versione (ancora più) estesa del film di Lynch.

https://www.youtube.com/watch?v=S1gC0Ff-VBk

2 comments

  1. Bravo Dervisho, un omaggino niente male, anche se, (se posso permettermi), vorrei evidenziarti qualche appunto: il Padishà è Shaddam IV (non Saddam), il quale non è un imperatore galattico, ma dell’Universo Conosciuto, composto da alcune migliaia di stelle, non dall’intera Galassia.
    Per il resto: BILAH-KAIFAH! 🙂

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