Il Glamour dell’Occupazione

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Ultimamente torna sotto i riflettori della cronaca un intellettuale che si spaccia per resistente in Val di Susa ma non esita ad aggiungere anche il suo piede all’occupazione che schiaccia il popolo palestinese.

NoTav e Palestina, quel filo rosso sangue che Erri De Luca non vuole vedere

Fa discutere la notizia della denuncia contro lo scrittore Erri De Luca, che sarà presentata nei prossimi giorni da Ltf, la società che si occupa della realizzazione della linea ad alta velocitàTorino-Lione, in seguito alla posizione di De Luca in favore delle azioni di “sabotaggio” contro il cantiere in Val di Susa. In una recente intervista all’Huffigton Post, De Luca ha dichiarato: “La Tav va sabotata. Ecco perché le cesoie servivano: sono utili a tagliare le reti. Nessun terrorismo”. Intervenuto anche a Mugnano, vicino Napoli, dove ha presenziato ad un’iniziativa contro gli inceneritori, Erri de Luca ha chiaramente espresso la sua contrarietà alla costruzione di opere inutili e imposte dall’alto.

“Quella valle sta sabotando quell’opera considerata inutile e particolarmente nociva. Sta stuprando quella valle, e quella valle si difende con tutti i mezzi possibili sabotando quell’opera”, afferma De Luca, “Le manifestazioni a cui ho partecipato in Val Susa erano delle manifestazioni non autorizzate e le manifestazioni sono un diritto non trattabile…Più di 20 anni di resistenza civile, di democrazia di massa dal basso contro un’opera inutile e dannosa imposta con la forza è un esempio di democrazia civile…quando si tratta della difesa della propria vita e dei propri figli qualunque forma di lotta è ammessa”. Ascoltando le parole di Erri De Luca, non si può non pensare ad un’altra opera, creata per interessi politici, che stupra un territorio ed è odiata dai suoi abitanti: il muro di separazione tra Israele e Palestina.

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