A cosa serve la polizia?

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Dal blog Polvere da sparo ho trovato la notizia del massacro di oltre 30 minatori in Sud Africa. Segue commento di un illustre professore.

Sudafrica: una tragica conferma

Il massacro di Marikana ha sorpreso quasi tutti i commentatori. Come è possibile, nel paese di Nelson Mandela, e mentre Mandela è ancora vivo?

Sorvolano in genere sul fatto che la grande vittoria di Nelson Mandela, se apparve un simbolo straordinario della possibilità di cambiare le cose, non toccò sostanzialmente la ripartizione della ricchezza e non intaccò la struttura dell’apparato statale.

Eliminata con l’Apartheid la barriera formale del colore della pelle, i ricchi rimasero ricchi, anzi spesso divennero ancora più ricchi, e quasi tutti bianchi, come prima, con qualche nero in consiglio di amministrazione. Spesso scelto tra i bonzi sindacali del Cosatu, il sindacato legato organicamente al partito di governo, l’African National Congress. Nel caso della Lonmin proprietaria della grandissima miniera di Marikana, l’unico nero, quasi una specie di “zio Tom”, era Cyril Ramaphosa, che era stato segretario della NUM (National Union of Mineworkers) ed aveva avuto cariche nell’ANC prima di darsi agli affari. Inutile dire che il sindacato che aveva diretto trovava “eccessive” le richieste dei minatori, insoddisfatti dei loro salari di fame (in media 400 euro al mese, per un lavoro pericoloso, e in un’azienda che ha profitti… di platino).

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